lunedì 28 settembre 2020

Prima di tutto lettrice

Il consiglio più ricorrente che un autore emergente si sente dare è quello di leggere molto.

Un consiglio che condivido.

La lingua lingua italiana si allena anche a orecchio. Quante volte ci è capitato di correggere una frase che rileggendola ci sembrava stonata, pur non ricordando la relativa regola grammaticale?

Questo lo possiamo fare perché allenati dalla lettura. 

Per me la lettura è soprattutto un piacere, credo sia abbastanza evidente, e infatti, prima di sentirmi una scrittrice, mi considero una lettrice. Ho sempre letto molto, sin da bambina. Se posso stare giorni senza scrivere, non passa invece un giorno senza che legga almeno una pagina.

Non a caso lo spazio social dove mi trovate più attiva è Instagram, profilo che dedico soprattutto al mio amore per i libri e dove parlo delle mie letture: lo faccio come se stessi chiacchierano con gli amici, senza la presunzione di postare recensioni (ci sono profili che lo fanno in maniera molto professionale, con risultati eccellenti). Con questo stesso spirito mi è capitato di suggerire, in un gruppo Facebook, alcuni libri che mi sono piaciuti in modo particolare, tanto che i miei consigli mi hanno portata ad essere ospite del blog di Babette Brown. Curiosi di conoscere i titoli che ho proposto?

E allora date un'occhiata a questi due articoli:

I consigli dei lettori: di tutto un po'

- I consigli dei lettori: Sara Benatti  e Angelique Gagliolo

giovedì 21 maggio 2020

Autore di genere o no?

Un autore dovrebbe scrivere sempre romanzi dello stesso genere o dovrebbe sperimentare?

Se lo scopo dello scrittore è quello di mantenersi un pubblico stabile e fedele, cambiare genere è controproducente, perché la maggior parte dei lettori è seriale e poco incline alle novità.

Ciò detto, come scrittrice, invece mi piace sperimentare e dopo due romanzi storici, sto scrivendo un romance e non escludo di provare in futuro a cimentarmi anche con il giallo.
Certo, il fatto di cambiare genere potrebbe destabilizzare i miei (pochi) lettori, ma a me piace giocare con parole, testi e storie. Sono conscia che potrei perdere lettori, per conquistarne altri a gran fatica, anche se alla fine quest'ultimi potrebbero essere spiazzati a loro volta se decidessero di leggere i miei libri pubblicati in precedenza.
Va be', non sarò mai una scrittrice di successo! 😜

Ah! Aggiungerei che sono anche una lettrice anomala: amo immergermi in generi diversi, sono curiosa di scoprire storie sembre diverse e di scovarne di nuove e originali, indipendentemente dal genere. Sarà per questo che non potrò mai essere una scrittrice seriale?


lunedì 27 aprile 2020

Quando mancano i cartacei

Non è un segreto che amo il libro cartaceo, la sua consistenza, il suo profumo e la sua fruibilità. Però sul cellulare avevo scaricato due applicazioni per la lettura di ebook, il kindle di Amazon e il reader di Google, per potermi gustare piccole chicche, che gli autori o gli editori non hanno ritenuto di produrre in cartaceo, e per avere sempre un'ancora di salvezza in caso di mancaza di libri. Cosa, quest'ultima che non mi era mai capitata 😅, ma che è giunta dopo una lunghissima assenza da casa.
E così ieri ho scovato il romanzo di Desy Icardi "L'annusatrice di libri" (tra l'altro gratuito), che mi fa scordare il disagio della lettura sul piccolo schermo del cellulare!
Non escludo di acquistare il cartaceo da inserire nella mia bella e congestionata libreria! 📚
"La ragazza che batteva a macchina" della stessa autrice era già nella mia whislist, ora sarà il primo ad essere acquistato al mio ritorno a casa.

sabato 28 marzo 2020

Ma vivi in una libreria?

Da piccola sognavo di avere una biblioteca in casa, di quelle belle grandi, che occupano un'intera stanza e stracolme di libri. Da grande mi sono comprata una casa e ho ricavato la mia stanza per la biblioteca. Un sogno realizzato! O quasi... In quella stanza, non affatto grande, convivono tutti gli hobby della famiglia, quindi sì scaffali stracolmi di libri, ma anche scrivania con il PC, che prima del corona virus usavo solo io per collegarmi alla rete e per scrivere i miei racconti e romanzi, e anche sala musica dove marito e figlia fanno le prove di violino, e anche, infine, sala giochi, con il pavimento letteralmente invaso da una montagna di giochi. 
A volte questa invasione familiare nel mio sogno un po' mi disturba. Ma sono comunque fortunata, non tutti possono vantarsi di aver realizzato un sogno, anche se in modo un po' strampalato e tutta questa promiscuità un giorno mi mancherà, quando le due Sbilf lasceranno questo tetto. 
Ieri, poi, mia figlia, durante una video-lezione, si è sentita chiedere da un compagno di classe: "Ma tu, vivi in una libreria?" 
E per un attimo mamma e figlia hanno condiviso lo stesso orgoglio. 

sabato 21 marzo 2020

Trasloco

«Allora è vero… partite!?!» Marco si affaccia sullo stipite della porta di ingresso del minuscolo appartamento di Antonio, constatando ancora una volta la sua insana abitudine a lasciare la porta d’ingresso spalancata.
«Mmm, mmm!» Accenna Antonio senza voltarsi. E’ intento a inscatolare le poche cose che quella minuscola sala d’ingresso riesce contenere e che, per le necessità familiari, fungeva fino al giorno prima, contemporaneamente da salotto, da ufficio casalingo e da sala giochi dei bambini. La moglie è ancora al lavoro e lui ha deciso di darle una mano.
«Ma cosa credi di trovare laggiù? Non stareste meglio qui?» Insiste Marco.
«E cosa ci rimaniamo a fare qui? Non abbiamo niente!»
«Perché, laggiù cosa credi di trovare?»
«Abbiamo terre che appartengono alla nostra famiglia da centinaia di anni…»
Marco, nel frattempo, è entrato dentro il piccolo appartamento e si è piazzato davanti all’amico. Gli afferra le mani per farlo stare un attimo fermo. Non riesce ancora a capire cosa lo spinga a lasciare tutto e tutti per un futuro incerto.
«Ma quelle terre sono aride, prive di vita e desertiche. Insomma in vivibili! Lo sanno tutti!»
Antonio solleva la testa con aria di sfida:
«Mi sono informato: qualcuno ci vive ancora. E poi qui è più o meno la stessa cosa. Voglio dire, guarda che vita schifosa abbiamo: lavoriamo per uno stipendio da fame, viviamo in quattro in un appartamento che sarebbe piccolo per una coppia… Insomma, voglio poter offrire qualcosa di diverso ai miei figli. Un futuro migliore… o per lo meno non tragicamente già scritto»
«Lo sai che sono luoghi pericolosi. Potreste anche morire…» Riprese l’amico, con un filo di voce, cercando di scacciare subito quell’immagine dalla testa.
«Già altre persone si sono trasferite e stanno benissimo!» Rispose secco Antonio, alzando improvvisamente la voce.
E’ stufo di quei discorsi.
E’ stufo di quella vita mediocre.
Possibile che proprio il suo migliore amico non riesca a capirlo? Eppure avevano passato decine di serate a bere nel pub del quartiere, lamentandosi di quei ritmi frenetici, del lavoro schifoso e dei pochi soldi, che guadagnavano chiusi tutto il giorno in quel grigio ufficio.
«Come vivrete?»  Gli chiede quindi Marco con un tono misto tra il rassegnato e la sfida. Conosce molto bene il suo amico: quando si mette un’idea in testa è praticamente impossibile fargliela cambiare. È scoraggiato, consapevole che quella, molto probabilmente, sarà l’ultima volta che vedrà il suo amico d’infanzia.
«Te l’ho detto. Laggiù ci sono terre che appartengono alla mia famiglia da generazioni… Le amministreremo… Magari ci pianteremo qualcosa…»
«Ma cos ne sai di agricoltura? Sono terre desertiche e fredde; cosa vuoi coltivarci? Insomma, i nostri avi le hanno abbandonate perché non offrivano più niente ed erano state quasi tutte contaminate…»
<<Sono passati duemila anni. Le terre si sono bonificate. E poi sono sicurissimo che gli ortaggi di adesso si adatteranno facilmente.» Ribatte Antonio con trasporto e gli occhi lucidi per l’eccitazione.
«Lo so che non sarà facile e che all’inizio dovremmo darci molto da fare, ma pensa: torneremo a respirare ossigeno vero e vivremo all’aria aperta! E non vivremo continuamente chiusi in queste strutture che, anche se cercano di riprodurre paesaggi ed ambienti “naturali” sono fasulli! Qui su Marte non è il nostro vero ambiente. Ma pensa che bello: torneremo a vivere sulla Terra!»

domenica 15 marzo 2020

Strumenti indispensabili di scrittura: i dizionari

Per me i dizionari sono ancora strumenti indispensabili nel processo di scrittura. Non perché sia ancorata al passato o perché rifiuti gli strumenti tecnologici. Anzi, quando cerco qualcosa passo sempre prima per internet: più immediato e veloce. Però tante volte succede che quello che trovo non mi soddisfa, perché non sufficientemente approfondito. E così allungo la mano verso la libreria, quella bassa, posizionata strategicamente sotto la finestra accanto alla scrivania, ad afferrare un dizionario.
In particolare, negli ultimi anni, ho riscoperto il "vocabolari riguladot", un dizionario di traduzione di termini carnici, nella variante del comune di Rigolato, con il suo inconfondibile uso della "o" finale e molto più vicino al mio parlato, rispetto al friulano di noti dizionari. Ci sono termini in friulano/carnico dalle sfumature uniche e, ahimè, intraducibili in italiano, che userei molto volentieri nei miei racconti. Come ad esempio "cretea", che letteralmente significa "albeggiare" ma che in sé richiama l'alba in montagna, quando il sole spunta dal "cret", la punta rocciosa del monte. Un'unica parola che evoca un'intera scena, come una diapositiva proiettata sulla parete.

Perché le parole sono magiche!

domenica 26 gennaio 2020

2019: un anno di libri

Questo post arriva molto tardi e forse non doveva essere scritto. Non qui almeno. Ho pensato diverse volte, per mantenere quella ce ormai era diventata una tradizione, di proporlo su Facebook o su Instagram, dove sono un po' più attiva.
Lo avrete capito, il blog era destinato a chiudere, ma non ho mai avuto il coraggio di farlo ufficialmente...
E infatti eccomi qui, perché il blog è una parte di me, il primo posto dove mi sono esposta come scrittrice. Non me la sento di chiuderlo e, anche se continuerò a pubblicare qualcosa solo sporadicamente, voglio mantenerlo attivo, per gli articoli più lunghi e più tecnici.
Quindi perché non ripartire con le tradizioni?
Bando alle ciance e mettiamoci a parlare di libri.
Nella scelta dei libri da leggere nessun criterio, solo l'umore personale e il gusto personale, senza limiti di genere o confini geografici. E quindi nell'elenco qui sotto ci sono libri che ho amato moltissime, che mi hanno coinvolto ed emozionato, ma ci sono anche libri che mi hanno delusa, che ho fatto fatica a finire, che, secondo il mio personalissimo giudizio, non meritavano di stare in cima alla classifica; ci sono poi libri letti per pura curiosità e altri per motivi di studio (no, non sono tornata a scuola, sono libri di narrativa, che leggo per studiarne il genere e le tecniche :-P)

1) Grammatica della fantasia, Gianni Rodari
2) Un lupo alla mia porta, Nick Jans
3) Quando l'amore nasce in libreria, Veronica Henry
5) L'occhio del lupo, Daniel Pennac
6) L'uomo illustrato, Ray Bradbry
7) Siamo quello che leggiamo, Aiden Chambers
8) Come una favola, Danielle Stell
9) L'Arminuta, Donatela Di Pietrantonio
10) Le forme del male, Paolo Morganti
11) In corpore vili - Anatomia di una lettrice, Lorella Barlaam
12) Un caso speciale per la ghostwriter, Alice Basso
13) Ogni riferimento è puramente casuale, Antonio Manzini
14) Tipi non comuni, Tom Hanks
15) Cucito addosso, Rebecca Quasi
16) La vita inizia quando trovi il libro giusto, Alig Berg e Michelle Kalus
17) Sem medo de ser feliz - Senza para di essere felice, Lara Calliaris
18) Aganis e Sbilfs, Emanuela Paulin
19) Fiori sopra l'inferno, Ilaia Tuti
20) Il mercante di libri maledetti, Marcello Simoni
21) Assassinio sull'Orient-Express, Agatha Christie
22) Cuore primitivo, Andrea De Carlo
23) Il punto alto della felicità, Maura Daltin
24) La scrittura o la vita, Annalena Benini
25) Lo zen dell'arte di scrivere, Ray Bradbury
26) La gatta che cacciava i fantasmi, Stefania Conte
27) La lunga strada verso te, Virginia Romanin
28) L'Ors di Pani -Storie e racconti della Carnia, Pier Arrigo Carnier
29) Rebecca Town a Londra, Manuela Siciliani
30) C'è un leopardo in terza c!, Angela Molfetta

Ora tocca a voi: commentate il mio elenco, ditemi cosa abbiamo letto in comune e chiedetemi perché di certe scelte o se mi sono piaciuti.

E per approfondire, ecco i precedenti "anni di libri": 
2018: un anno di libri
2017: un anno di libri
2016: un anno di libri
2015: un anno di libri