martedì 16 maggio 2023

On line!



Da oggi "La libreria di montagna" è on line sia in formato Ebook, sia in formato cartaceo!




                                         


È stato un percorso lungo e irto di ostacoli, ultimo tra tutti l'arrivo delle copie cartacee, ordinate per la distribuzione locale, giunte rovinate e lerce.


E se anche le copie promesse ai conoscenti purtroppo arriveranno più tardi, oggi sono comunque felice perché il libro è finalmente disponibile.

Arrivata a questo punto, ci tengo molto a ringraziare chi mi ha aiutata nel lancio del libro e precisamente:

- Babette Brown legge per voi (Facebook e blog)

- Jesslibri (Instagram e blog)

- Sognare leggi e sogna 

- La libreria delle amiche

- Romantic books

- Seainkandbooks




📌Agata Cargnelutti ha da poco rifiutato il rinnovo del contratto di lavoro e perso l’amata nonna. Senza lavoro e senza prospettive dovrà rimettersi in gioco e riorganizzare la propria vita. L’occasione potrebbe arrivare da un vecchio stàvolo isolato, che come lei, ha bisogno di essere riconvertito per trovare spazio nel prossimo futuro. Nascerà così un’originalissima libreria in montagna, isolato dal centro abitato. E tra mille dubbi e mille difficoltà, potrebbe arrivare anche l’amore…
Sarà il ritrovato amico di gioventù o sarà l’arrogante, quanto affascinante, proprietario di una grande casa editrice?
 

mercoledì 3 maggio 2023

Il mio nuovo libro: "La libreria di montagna"


Lo avevo anticipato nel precedente post, sta per uscire il mio nuovo libro e abbiamo la data: 17 maggio.

Si tratta di un contemporary romance breve, ambientato in un'insolita libreria nata in un vecchio stàvolo tra le montagne carniche, isolata dal centro abitato.

Qui a lato potete ammirare la meravigliosa copertina realizzata da Ester di EkgraphicFactory .

L'eBook è già in prevendita, ma se siete tra gli estimatori del cartaceo, sono certa che amerete l'interno, curato anch'esso da Ester.

Qui sotto vi lascio anche un piccolo book trailer. 

Cosa ne pensate? 

Se avete domande, non esitate a porle qui sotto nei commenti, sarò felicissima di rispondere!




martedì 4 aprile 2023

Quattro... coming soon

 

✨ Sono al settimo cielo! A breve uscirà il mio quarto libro! ✨

❤️ Ma devo essere sincera: alla gioia della pubblicazione, questa volta, si unisce un bel po' di ansia.

💙 Sì, perché ho investito molto in questo libro, sia in termini di tempo ed energia, sia dal punto di vista economico, per revisione, copertina e grafica interna. Ci tengo a fornire ai miei lettori, oltre a una piacevole ed emozionante lettura, un buon prodotto in generale. 

❤️ Ma mai come questa volta ho paura che non piaccia e che passi inosservato. E temo di non essere all'altezza della promozione.

💙 Dentro questa storia c'è un pezzettino di me. Una cosa che sogno di fare da tanto tempo, ma che non ho mai avuto il coraggio di fare. Il coraggio lo ha trovato la mia protagonista.

❤️ Un sogno messo su carta 😅

lunedì 23 gennaio 2023

Il canto di Dickens, Samantha Silva - Recensione in pillola


È stato la mia prima lettura del 2023 e sì è meraviglioso e natalizio come dicono.

Tra l'altro la lettura di questa storia mi ha fatto tornare la voglia di scrivere, un po' assopita negli ultimi mesi. Ve ne sarete accordi: per Natale 2022 non ho scritto nessun racconto, pur avendo un'idea in testa. Ho però scritto un racconto per la Befana (vedete i due post precedenti), proprio mentre leggevo "Il canto di Mr. Dickens".

Se amate le storie natalizie in genere e "Il canto di Natale" in particolare, non potete perdervi questo romanzo. Siete ancora in tempo, se anche da voi il Natale non è del tutto scomparso come qui da me, dove ci sono ancora alberi da smontare, lucine solitarie che rallegrano ancora la notte e tanti presepi ancora da visitare. Altrimenti prendetelo e mettetelo assieme alle decorazioni per leggerlo il prossimo Natale!

Se lo hai letto, scrivimi nei commenti se anche a te è piaciuto!

venerdì 6 gennaio 2023

2022: un anno di libri

Eccoci con l'annuale appuntamento: i libri che ho letto nell'anno appena concluso.

In questi titoli ci sono alcune aspettative disilluse, ma anche alcune piacevoli sorprese. Ci sono volumi grossi e volumi sottili (quelli da borsetta, per non portare troppo peso con me). Come al solito non mi sono lasciata sfuggire le storie che parlano della mia terra, la Carnia, anche se non sempre sono state una così piacevole lettura.
Ciò che mi rende orgogliosa è una maggioranza di autori e autrici italiani, mi piacerebbe invece leggere più libri pubblicati in self.

Se volete sapere quali sono state le mie letture preferite, vi invito a visitare la mia pagina Instagram dove ho dedicato un apposito post.
  1. Il gatto che voleva salvare i libri, Sosuke Natsukawa;
  2. La signora delle storie, Amy Witting;
  3. I gatti della scrittrice, Muriel Barbery e Maria Guitart;
  4. Le tre parti del cuore, Laura Costantini e Loredana Falcone;
  5. Tante care cose, Chiara Alessi;
  6. La lettera anonima, Andrea Camilleri;
  7. Luoghi letterari, Sarah Baxter;
  8. La biblioteca dei sussurri, Desy Icardi;
  9. Figlia della cenere, Ilaria Tuti;
  10. Il mare senza stelle, Erin Morgenstern;
  11. La veglia di Ljuba, Angelo Floramo;
  12. La libreria sulla collina, Alba Donati;
  13. Il gioco della notte, Camilla Lackberg;
  14. Storia dei librai e della libreria dall'antichità ai nostri giorni, Jean-Yves Mollier;
  15. Morte di un confidente, Massimo Carlotto;
  16. Il duello è contagioso, Andrea Camilleri;
  17. Le lacrime della giraffa, Alexander McCall Smith;
  18. Nove giorni e mezzo, Sandra Bonzi;
  19. I miei giorni alla libreria Morosaki, Satoshi Yagisawa;
  20. Forbici, Stéphane Michaka;
  21. La maestra dei colori, Aimée Bender;
  22. Sette anni in Carnia, Flavia Savorgnan;
  23. I briganti della Carnia, Francesco Boer;
  24. La libreria della Rue Charras, Kaouther Adimi;
  25. Otto perfetti omici, Peter Swanson;
  26. Il nodo Windsor, S.J. Bennett;
  27. L'isola dei libri perduti, Annalisa Strada;
  28. Manuale semiserio per scrittori (im)perfetti, Jessica Maccario e Cristina Tata;
  29. Tre volte all'alba, Alessandro Barrico;
  30. Krampus - diavoli custodi, Luisa Rainer Chrap;
  31. Le ragazze della libreia Bloomsbrury, Natalie Jenner;
  32. Vivere con i libri, Alberto Manguel;
  33. La seduta spiritica, Andrea Camilleri;
  34. Perché scrivere, Zadie Smith;
  35. Lettere da Babbo Natale, J.R.R. Tolkien;
  36. L'estate della neve, Marco Balzano;
  37. Romeo e Giulietta, Andrea Camilleri;
  38. Giallo Natale, AA.VV.
Come potete vedere al mio solito ho spaziato tra i generi: ci sono gialli, fantasy, raccolte di racconti, manuali, ecc., ma ho sempre una predilezione per i libri che parlano di libri e librerie.

Come vi sembra la mia lista?
E voi, cosa avete letto nel 2022? Vi va di condividere con noi le vostre letture?


mercoledì 4 gennaio 2023

Troppo e niente - Racconto in ebook


Per il giorno della Befana ho scritto un racconto, ma quest'anno ho deciso di non pubblicarlo qui sul blog. Primo perché è un po' più lungo del solito, secondo perché sembra che i racconti che pubblico qui non interessino a nessuno.

Ho deciso invece di pubblicarlo come un e-book Kindle Singles. Se sei interessato a leggerlo lo troverai su Amazon, gratuito se hai un abbonamento Kindle Unlimited, oppure a meno di un caffè! ☕ Qui il link

Se però sei interessato e non hai la possibilità di leggerlo nelle modalità appena citate, non esitare a contattarmi in dm e sarò felicissima di inviartelo in PDF. 😉

Non chiedo nulla in cambio (anche se in feed sui social sarebbe alquanto gradito 😅); per i miei racconti voglio solo trovare persone felici di leggerli.

E se poi non ti piace, se pensi che non vada bene, puoi dirmelo, sono pronta alle critiche, che aiutano a migliorarsi.
  

domenica 4 dicembre 2022

Le ragazze della libreria Bloomsbury di Natalie Jenner


📚 Da amante dei libri e delle librerie non potevo farmi sfuggire questo romanzo. Tanto più che il tema principale è la disparità di genere nel mondo del lavoro: più volte l'autrice evidenzia quando sia difficile per una donna accedere a posizioni lavorative che per abitudine e chiusura di vedute sono riservate agli uomini. Tema, quello della parità di genere, ancora oggi scottante, sul quale bisogna lavorarci ancora molto.


🫖 Protagoniste sono tre donne forti, determinate e capaci, legate dalla passione comune per i libri. 

Siamo nella Londra del dopo guerra, nel 1949 per la precisione, e le tre donne lavorano nella libreria Bloomsbury i cui ruoli di comando sono in mano ai colleghi uomini, non sempre per merito. Nonostante le ingiustizie che subiscono non si lasciano demoralizzare dalla prepotenza e arroganza dei colleghi maschi e alla prima occasione dimostreranno di essere molto capaci nel loro lavoro.

🗺️ Ma poi, ne vogliamo parlare della mappa della libreria Bloomsbury?

Personalmente adoro le mappe nei libri! 

Non sono l'unica, vero?


domenica 30 ottobre 2022

Tre gradini


Sono in strada, davanti alla nuova casa di Giada, una delle mie migliori amiche sin dall’infanzia.

Esito.

Quella casa mi fa lo stesso effetto di vent’anni fa. Non so perché, ma mi ha sempre inquietata, sin da bambina. Un senso di pericolo mi attanagliava alla sola vista, senza riuscire a spiegarne il motivo. Al rientro da scuola, il passaggio era obbligato, ma non appena la intravvedevo, cambiavo marciapiede, per starle il più lontano possibile.

Dopo decenni di abbandono, Giada ha avuto l’opportunità di acquistarla per un importo irrisorio, facendo un vero affare. Qualche mese di ristrutturazione e ora, anche se i lavori non sono del tutto completati, l’immobile è abitabile e l’aspetto decadente è ormai un ricordo. Eppure, la sua sola vista mi inquieta e il mio malessere davanti a questo edificio è più vivo che mai.

Non ho mai detto a nessuno dell’agitazione che quella casa mi provoca, nemmeno a Giada quando l’ha comprata. Ho solo provato a dissuaderla un pochino, facendo leva sui numerosi lavori di ristrutturazione che avrebbe dovuto affrontare. Ma davanti al suo entusiasmo e all’importo irrisorio che le avevano chiesto, non avevo più avuto argomentazioni. C’era solo la mia ingiustificata angoscia.

Davanti al suo invito, mi sono fatta coraggio. È da troppo tempo che non ci vediamo e le ho promesso di andare a trovarla nella sua nuova casa. Ora però, che sono qui in strada davanti ai tre gradini d’accesso che mi dividono dal portone, mi manca il respiro e ho solo voglia di scappare a gambe levate.

Gli scalini davanti al mio sguardo sembrano allungarsi e farsi enormi, oltre il normale passo di una persona adulta, quasi fossi d’improvviso piccola come un’abitante di Lilliput.  Provo ad alzare il piede destro verso il primo livello, ma ho i muscoli bloccati, come se i miei piedi fossero stati cementati a terra.

Sono solo tre gradini.

Mi faccio forza e con grande fatica arrivo alla soglia d’ingresso. Mi sembra di averci messo un’eternità per arrivare fino a lì. L’inquietudine che mi pervade si fa sempre più forte. Il cuore mi martella in petto, ho le mani sudate e il fiato corto. Allungo una mano tremante verso il campanello.

Il sole pomeridiano ha lasciato il posto a nuvole cupe cariche di pioggia, rendendo quel pomeriggio, fino a poco prima raggiante, novembrino, anche se sono solo i primi giorni di settembre. Il vento si alza forte, scapigliandomi e sollevando polvere e foglie secche. Ritraggo la mano e mi stringo i lembi del golfino attorno ai fianchi, incrociando le braccia sul petto, rabbrividendo.

Alle mie spalle un cigolio, come di una vecchia carriola spinta a fatica da una persona anziana. Mi volto. Nessuno. La strada è deserta.

Qualcuno bussa al portone dall’interno. Mi rigiro verso la casa.

È cambiata.

Appare come il vecchio edificio malandato che era prima della ristrutturazione. Sento un urlo soffocato, come di una persona che prova a gridare, mentre viene strangolata.

Giada, urlo. Ma anche la mia voce è strozzata.

Sento assalirmi un’angoscia opprimente.

Mi ritraggo e metto il piede in fallo. Ruzzolo giù dai gradini.

Con occhi spalancati e fissi su quell’orrendo edificio mi rialzo, incurante del dolore al ginocchio. Poi, di scatto, mi volto a destra e comincio a correre veloce, più lontano possibile da quell’edificio maledetto. Non penso più a nulla, solo a salvarmi da quella casa dannata.

E quando sono abbastanza lontana, mi fermo senza fiato. Respirando a grandi boccate d’aria un pensiero corre alla mia mia amica, in pericolo dentro casa sua.

Con mani tremanti frugo nella tasca per prendere il cellulare; con grande fatica riesco a estrarlo, ma mi cade per terra.  Mi abbasso per raccoglierlo, mentre passa una macchina.

La riconosco: è quella di Giada. E infatti alla guida c’è la mia amica sorridente.

Sorridente?

Sul volto della mia amica, mentre mi sorpassa lentamente, c’è un ghigno terrificante.

 

sabato 17 settembre 2022

Libreria Pagina 27 - Portatemi qui e buttate la chiave!

Sapendo di andare in Emilia Romania in vacanza con le due Sbilf, mi sono appuntata un po’ di cose da visitare e tra queste mi ero appuntata anche una visitina alla libreria Pagina 27 a Cesenatico.

Lo ammetto: avevo visto un reel su Instagram che ne mostrava la bellezza e ne ero rimasta talmente affascinata, che non avrei potuto ritornarmene a casa senza averla visitata di persona. Ciò nonostante, non ero preparata alla magnificenza del luogo!

Il porto di Cesenatico ha sempre un suo perché, disegnato da Leonardo Da Vinci, ospita il museo galleggiante della marineria, con le antiche barche dalle colorate “vele a terzo” decorate con simboli che identificavano le famiglie di pescatori.

La passeggiata al centro è d’obbligo. Ma subito dietro il Porto Canale, in una piazzetta, si trova una delle librerie più belle d’Italia.

L’entrata è piuttosto anonima, ma appena varcata la soglia si viene accolti da un ambiente magico, pieno di libri e piante. Un divanetto rosso sistemato accanto alla porta d’accesso è occupato da un gatto sonnecchiante. Mi sono sempre chiesta cosa lega i gatti ai libri. Forse la stessa cosa che attira i gatti dentro le scatole? Fatto sta che il binomio gatto/libri sembra indissolubile.

Gli arredi antichi magistralmente posizionati straripano di libri invitanti. Più che una libreria, sembra la casa di un lettore accanito. Si capisce a prima vista che si tratta di una libreria indipendente: i titoli proposti centralmente non sono dei soliti romanzi. Insomma, una libreria tutta da scoprire!

Attendo che la libraia finisca di servire una coppia e poi chiedo il permesso di fotografare la libreria. Quella che per me è una domanda scontata, trovandomi a casa d’altri, viene accolta con felice meraviglia dalla libraria, una donna dal marcato accento francese, che mi ringrazia per avere avuto tanta educazione e felice che né io né le due Sbilf ci fossimo fermate all’ingresso a tormentare la gatta (anche se, lo ammetto, la tentazione è stata forte).

Dopo una piacevolissima chiacchierata, la signora ci invita a scendere le scale per visitare la parte inferiore della libreria, area non accessibile liberamente da tutti gli avventori della libreria. Toglie una grossa corda posta di traverso sul primo gradino e ci accompagna nella discesa. Dopo tre scalini, un pianerottolo che invita a voltarsi verso destra e… Wow!

Si viene catapultati in un luogo magico e fantastico!

Avevo visto alcune fotografie pubblicate sui social, ma la vista di quegli archi di mattoni, dell’albero di ciliegio in fiore che ne accompagna la rotondità di quello centrale, e l’arredo da salottino da tè che tanto ricorda quello di Alice nel Paese delle Meraviglie e i libri, tanti libri, sistemati ovunque, è una cosa da togliere il fiato.


Scese fino in fondo alla scalinata la grande Sbilf ha sussurrato: “Mi sembra di violare questo luogo con la nostra presenza”. Ho annuito.

Abbiamo cominciato una lenta e ammirata visita, gli occhi si posavano sui dorsi dei libri, sulle stampe letterarie appese ai muri, soffermandosi sugli arredi: mobili antichi che raccontavano una storia di accoglienza, di tanti libri letti e tante persone raccolte a sorseggiare tè e disquisire di romanzi e pubblicazioni.

Due navate parallele, comunicanti da due archi e nicchie ovunque, magistralmente arredate: divani e poltrone, tavolini pieni di libri, tappeti che delimitano piccole aree, piante, stampe sui muri o arrotolate in cestini, e ancora libri, su scaffali, su davanzali, all’interno di vecchie valige.


La visita si è conclusa con l’acquisto di molti libri (in tre lettrici poteva essere diverso?) e un’ulteriore chiacchierata con la libraia dall’accento francese.

Forse è questo il Paese delle Meraviglie?

Magari la prossima volta (perché ci sarà una prossima volta!), ci capiterà di intravvedere anche un coniglio frettoloso.







 









mercoledì 13 luglio 2022

Il dannato di Paluzza


Silverio, originario di Questas, un piccolo borgo fra Cercivento e Zovello, ogni estate monticava la malga di sua proprietà in Plan dai Ai, che confinava con il territorio della famiglia Brunetti. Silverio era avido come nessun altro e, poiché voleva allargare i propri possedimenti, di giorno in giorno spostava i confini, fino a impossessarsi di un bel pezzo di terreno del signor Brunetti. 

Un giorno il signor Brunetti, controllando le mappe, si accorse che la sua proprietà, in realtà, si stava ritirando e le misurazioni non quadravano. Insospettito, portò in giudizio Silverio.

Il giudice si recò sul posto e una volta giunto sul terreno che Silverio aveva rubato spostando i confini, e che a rigore non gli apparteneva, chiese al medesimo di giurare di trovarsi con i piedi sulla sua proprietà. Silverio, su suggerimento della moglie, in precedenza aveva messo dentro le proprie scarpe due manciate della terra del proprio orto, così giurò spavaldo: “Lo giuro sulla mia anima: sto calpestando la mia terra!” 

Il giudice gli diede ragione.

Dopo poco tempo, Silverio morì. Suonarono le campane a morto e una signora chiese: “Chi è morto?"

Un paesano la informò sulla dipartita di Silverio.

La donna continuò: “Ma come, io l’ho visto poco fa che stava andando con il mazzapicchio dalle parti del Moscardo”. 

L'uomo ribatté: “Non è possibile!”

E invece la donna aveva visto l'anima dannata di Silverio, perché la giustizia terrena gli aveva dato ragione, ma quella divina lo aveva condannato a pagare la propria scaltra avidità: alla sua morte il Signore lo aveva messo a zappare e sfracellare il monte Moscardo, monte che sta sopra Cleulis e che quando piove porta giù un mucchio di detriti e di rocce attraverso un torrente.

Da quella volta, quando vengono le piene, dal Monte Moscardo si staccano massi e quantità enormi di detriti e tutti in coro esclamano: “E’ Silverio che batte!"