domenica 31 maggio 2015

11#UnMotivoPerLeggere - È un ottimo nascondiglio

All’interno di un libro si possono nascondere bigliettini con messaggi d’amore segreti, foglietti che contengono informazioni riservate, ricevute di cinema o teatro a cui teniamo particolarmente, perché legati ad un bel ricordo, o custodire fotografie di persone care. Tra le pagine di un libro si possono conservare anche banconote ricevute di nascosto. Non sto cercando di spingervi verso l’illegalità, penso ad esempio a soldi ricevuti da una nonna in qualità di nipote prediletto a discapito degli altri nipoti. In un volume si possono nascondere molti oggetti, con l’unico limite delle dimensioni: questi devono avere, infatti, una forma il più possibile bidimensionale.
Ma il libro può diventare anche il canale per inviare messaggi segreti. Basta inventarsi un codice. Il destinatario riceve un elenco di numeri, che corrispondono alla numero della pagina. A questo punto basterà ricopiare, ad esempio, la prima lettera della pagina per comporre il messaggio. La lettera può essere anche l’ultima, oppure si può inviare un codice cifrato contenete coppie di numero, riferite alla pagina e al numero di riga.
Pronti per diventare delle perfette spie?
Non proprio, perché se non siete dei lettori, un improvviso interessamento ad un libro potrebbe destare dei sospetti. Quindi, preparate il terreno: iniziate a leggere e poi, se lo vorrete, potrete darvi alla vostra vita segreta!

domenica 24 maggio 2015

10#UnMotivoPerLeggere - È l’unico hobby che fai sul divano, che non è una perdita di tempo

Oggi la vita è frenetica per tutti quanti, si corre dalla mattina alla sera, tra lavoro, figli, spesa, scadenze, ecc. E si ha ben poco tempo per sé stessi e per le proprie passioni. Sedersi sul divano è un lusso che ti concedi solo a sera tardi; e tra le mille cose da fare che ti aspettano ti senti anche un tantino in colpa, come se riposarsi al giorno d’oggi fosse solo una perdita di tempo. Perché questo è quello che ci ha inculcato la società di questi tempi: non ti puoi fermare, devi correre, produrre, fare qualcosa.
Fermarsi e godersi un buon libro, per ricaricare le pile e svagare il cervello tra le pagine di un romanzo è un modo per prendere un po’ di tempo per sé stessi e non sentirsi affatto in colpa. Leggere, oltre a essere un piacere, è un modo per arricchire, come già detto in un precedente post, il nostro bagaglio conoscitivo. Insomma, alla domanda «Cosa stai facendo?», rispondere «Sto leggendo un libro!» ci fa sentire meglio con noi stessi, con la nostra coscienza, e migliori verso gli altri, piuttosto che rispondere «Niente, mi sto riposando». Insomma, un hobby che puoi fare comodamente spaparanzato sul divano, ma che non è una perdita di tempo.

giovedì 21 maggio 2015

Cari saluti ovvero la cartolina

«Nonna me l'hai spedita la cartolina?» Così ha esordito la mia Sbilf di sei anni al telefono con la nonna lontana, perché in vacanza. Un po' mi ha meravigliata, perché la vedo molto attratta dalla tecnologia, da cui cerco di tenerla ancora lontana.
Credo che la richiesta volesse dire: «Nonna, mi pensi?» Perché in effetti quasi nessuno più spedisce cartoline, soppiantate da telefonate e fotografie spedite in tempo reale via mms, facebook, whatsapp. Eppure tutta questa tecnologia non ha la magia della cara vecchia cartolina. Aprire la cassetta delle lettere e trovare il pensiero di una persona cara, che pur lontana ha trovato il tempo per dedicati una piccola attenzione ti fa sentire speciale. Perché sì, la foto inviata in tempo reale (e spesso si tratta di un selfie) può farti piacere, ma ha un che di egoistico, sembra dire: sono qui, sto vedendo questo, invidiami!
La cartolina, invece, è per te, è stata scritta solo per te, è un pensiero rivolto a te. E la persona che te l'ha spedita si è scordata per un minuto di sé stessa per pensare un momento solo a te.

domenica 17 maggio 2015

9#UnMotivoPerLeggere - Leggere fa rimanere giovane il cervello

Secondo alcune ricerche (del Liverpool University e  del Rush University Medical Center in collaborazione con l'Illinois Institute of Technology di Chicago) leggere, aiuta a prevenire l’invecchiamento del cervello. La lettura, soprattutto di classici,  risveglia l’area destra del cervello, quella deputata alla memoria e alla creatività. Leggere è utilissimo per conservare la memoria e riuscire a preservare le abilità cognitive e ad aumentare la concentrazione della “memoria autobiografica”, la memoria, cioè, degli eventi che abbiamo vissuto nel corso della nostra vita.
A questo proposito voglio condividere con voi il mio ricordo. Ero adolescente e, come capita spessissimo in quegli anni, tragicamente innamorata. Mi ricordo benissimo l’estate calda e le notti stellate, io ero a letto e, triste, sognate, delusa, leggevo “Cime Tempestose”. Questo romanzo è ancora sul podio delle mie letture preferite (al secondo posto, perché al primo c’è da sempre “Il ritratto di Dorian Gray”).
E ora a voi: ve la sentite di condividere un ricordo con me?

martedì 12 maggio 2015

L'ultima tela

Max è davanti alla tela bianca in attesa dell’ispirazione. Sono due ore che è lì immobile.
Non un’idea, non un pensiero, non un accenno.
Nulla.
Solo l’insuccesso della sua ultima mostra.
Tiepida partecipazione di pubblico. Pessima recensione sui giornali. Poche vendite.
Lo hanno accusato di aver perso la passione, quel tocco che lo distingueva. E ora è qui davanti alla tela e l’unica cosa a cui riesce a pensare è che forse hanno ragione. Forse ha davvero perso la sua creatività.
Quel tale sul giornale ha persino insinuato che la causa di questa sua “piattezza e assenza di stile”, testuali parole, è dovuto al fatto che ora che è diventato ricco non ha più alcun stimolo che lo spinga a dipingere, perché non ha più bisogno di creare per guadagnare. Ma quale ricchezza, al massimo un po’ di notorietà.
Mai prima di oggi è stato senza una seppur minima idea. Di solito inizia a dipingere da un piccolo spunto: un oggetto, un colore, un’emozione. Una volta ha dipinto un’intera collezione dopo aver visto una fotografia su un giornale.
Forse ha ragione quel giornalista, ormai ha perso la sua musa, qualunque cosa essa sia stata.
Non dipingerà più nulla in vita sua, nulla di decente.
Quel senso di struggimento, che lo ha colto la sera prima, lo sta abbandonando piano piano, per lasciare posto ad una rabbia che nasce dal più profondo della sua anima. Sente la collera salirgli dalle viscere. Sente l’ira aumentare d’intensità e avvolgerlo così stretto da sentirsene quasi soffocare.
Impensabile non dipingere. Meglio la morte.
Le mani iniziano a tremare, poi anche il labbro inferiore vibra e infine la vista si offusca, gli occhi si riempiono di lacrime.
Deve reagire. Nessuno può dirgli che non sa più dipingere. Lui è il genio del colore!
In uno scatto di furia, afferra un barattolo di colore indaco e lo scaraventa verso la tela. Il colore copre gran parte della superficie bianca e poi cola verso il pavimento. Ma non basta, Max afferra anche il barattolo del colore nero e lo lancia violentemente sul pavimento. Il colore straborda fuori schizzandogli addosso e sporcando tutto quello che si trova nel giro di mezzo metro: pavimento, cavalletto, sgabello e tela, già macchiata di indaco.
Max continua nel suo sfogo distruttivo e scaraventa anche il barattolo ancora chiuso del rosso, che sbatte contro la tela, rimbalza e atterra sopra il cavalletto, perde il tappo e il colore inizia a colare come fosse la lava di un vulcano in eruzione.
Quando sente la porta di casa aprirsi e poi richiudersi di nuovo, si ridesta dalla sua furia. Ha il respiro affannato e la fronte imperlata di sudore. Gira di pochi centimetri la testa, giusto per accertarsi della presenza di Paolo, il suo agente. Solo lui e la signora delle pulizie hanno la chiave.
«Max, è da ieri sera che ti sto cercando… ero preoccupato per te!»
L’uomo attraversa chiassosamente l’atrio e d’improvviso si ferma.
«Max! Ma è meraviglioso! È proprio questo che ti dicevo. Passione! Emozioni! E pensare che per come te ne sei andato via ieri sera temevo che non avrei più visto un tuo quadro. Ed invece… Rieccolo il pittore in cui ho creduto tanti anni fa!»

domenica 10 maggio 2015

8#UnMotivoPerLeggere - È l’unica droga che non fa male

Personalmente quando leggo qualcosa di interessante e coinvolgente, mi carico di un’energia nuova e propositiva, come se prendessi delle vitamine ad effetto immediato. Così procedo avidamente nella lettura e quando arrivo alla fine del libro, mi assale una specie di delusione mista a malinconia, come se soffrissi di una crisi di astinenza dalle pagine che stavo leggendo e che ora sono finite. Mi prende la smania di cercare un altro volume che mi faccia provare le stesse sensazioni, così guardo i libri che ho sul comodino in attesa di essere letti e mi sembrano improvvisamente pochi. E allora mi precipito in libreria e mi rifornisco di titoli e volumi nuovi per rimpinguare la pila sul comodino.
Insomma, mi sembra di essere drogata di libri!
In fondo che male c’è!? Non ci sono controindicazioni, non fa male né al fisico né alla mente, anzi ci sono solo benefici.
Droghiamoci pure di libri, nessuno ci manderà all’anonima-lettori!

mercoledì 6 maggio 2015

Terremoto Friuli 1976-2015

Il primo pensiero appena si guarda il calendario, la prima conversazione appena incontri qualcuno per strada o in ufficio: oggi è il trentanovesimo anniversario del Terremoto in Friuli e nessuno se ne dimentica. Non si può dimenticare.
Nemmeno io, che sono nata proprio quell’anno e sono cresciuta alla sua ombra. Figlia del terremoto. Cosa vorrà dire, poi, quest’affermazione!?
Lo sapete, ci ho scritto un libro. Pensavo bastasse per scrollarmi di dosso questo peso.
E invece no, eccomi qui, come ogni friulano, a ricordarmi questo terribile giorno, che ha segnato per sempre questa terra e i suoi abitanti.
I friulani si sono rimboccati le maniche e sono diventati un esempio da seguire per la loro caparbietà nel voler ricostruire subito e con le proprie mani (“di besoi” – da soli) quanto il terremoto aveva frantumato, nel non lasciare che il tempo scorresse piangendosi addosso. I friulani ne hanno versate di lacrime, ma con dignità, di nascosto, lontano da telecamere e fotografi, perché sono fatti così.
Un pensiero corre anche a chi questi tragici eventi li sta vivendo proprio in questi giorni.

domenica 3 maggio 2015

7#UnMotivoPerLeggere - Avrai un argomento di conversazione

Quante volte vi siete trovati nell’imbarazzante situazione di trovarvi in presenza di qualcuno e non sapere cosa dire? Di solito si rompe il ghiaccio con affermazioni sul tempo e su come sono cambiate le stagioni. Avviare, invece, una discussione su un libro letto, o che si sta leggendo, quando non ci sono altri argomenti, è sicuramente più originale. Per di più si guadagnano punti verso il proprio interlocutore, che sicuramente non vedrà in noi una persona stupida e priva di interessi, ma anzi la possibilità di essere considerati una persona intelligente aumenterà in maniera esponenziale. E non serve certo cercare argomenti difficili o manuali di materie oscure. Basta dire: «Sai, ho appena letto un romanzo avvincente». Si dovrebbe scatenare la curiosità della persona che si ha davanti, che come minimo si chiederà di cosa tratta il libro. Attenzione però a non fare un monologo, per non passare per saputelli noiosi. Basta un breve riassunto e poi rivolgere alcune domande all’ascoltatore del tipo: «E tu cosa stai leggendo?», «Hai mai letto qualcosa di questo autore?» e poi adeguarsi alla conversazione. E non scoraggiamoci davanti ad un non-lettore, perché non bisogna parlare per forza di libri: la lettura è solo una scusa per avviare la conversazione, basta scegliere un tema, come ad esempio «Ho letto l’altro giorno un articolo interessante su…».
E allora non resta che provarci alla prossima occasione!