domenica 11 febbraio 2024

Murales e libri - Racconto


«Ma alla fine lo hai visto il mio nuovo murales?»

Il tram sobbalzò a causa di una buca.

«Mmm...» Giovanni sollevò appena il capo dal cellulare. «Quello a Certosa? No, non ci sono stato.»

Seguì un lungo silenzio. Da un po’ di tempo i due amici si stavano allontanando. Enea dopo le superiori aveva intrapreso un percorso di studi artistico, nel tentativo di trasformare la sua passione per il disegno, e la Street Art in particolare, in una professione, mentre Giovanni aveva deciso di chiudere con lo studio e di lanciarsi nel mondo del lavoro, sbattendo il grugno sulla dura realtà: non era affatto semplice trovare un lavoro, men che meno soddisfacente e duraturo. I due ragazzi dopo aver trascorso tre cicli di scuola assieme, improvvisamente non condividevano più la quotidianità e le esperienze e avevano scoperto di non avere molto altro in comune se non i vecchi ricordi, ma non rinunciavano a passare il sabato pomeriggio assieme.

«E sentiamo, cosa avresti disegnato stavolta?» Il tono era ironico ed Enea ricambiò alzando il dito medio.

Giovanni ritornò a guardare il cellulare.

Enea estrasse dallo zaino il libro che si portava sempre dietro. Amava molto leggere e ciò si rifletteva nella sua arte.

«Dai, è qui vicino. Che dici se scendiamo alla prossima fermata e andiamo a vederlo? Ti prometto che poi andiamo a Piazza Marsala in direttissima.»

«Uff! E va bene. Tanto non mi molli finché non lo avrò visto.» Riponendo il cellulare in tasca si avviò verso la porta del tram.

Quando era nato il progetto On The Wall, Enea passava tutto il suo tempo libero a guardare gli artisti della Street Art in azione. Conosceva il background di tutti i graffittari. A volte si sedeva sul marciapiede e ricopiava sul suo blocco da disegno le opere murali, personalizzandole. Un giorno un anziano del posto gli si era avvicinato e, sbirciando i suoi disegni, aveva attaccato bottone. Due giorni dopo gli aveva chiesto di realizzare un disegno sul suo muro di recinzione; lo aveva da poco ristrutturato e non voleva che glielo imbrattassero con scritte e segnacci volgari. Era certo che un bel dipinto sarebbe stato un valido deterrente per i vandali.

«E ricordami: quanto ti ha pagato il vecchietto?» I ragazzi si incamminarono tra i caruggi.

«Non è una questione di soldi. Ho una mia opera accanto a quelle di grandi artisti! È un modo per farmi notare e far conoscere il mio nome. Pensa ai turisti che fotografano i murales di Ozmo, Zedz, Tiler e… Eneart!»

L’anziano gli aveva fornito i materiali e laute merende, ma aveva ragione Giovanni, non gli aveva dato soldi per il suo lavoro. Ma a lui andava bene così.

«Il solito fesso!»

«Come credi.» Enea sospirò. «Per me è stata una grande occasione ed è il vanto del mio book artistico!»

«A proposito di “book”… Non dirmi che anche questa volta hai disegnato libri?»

Il graffitaro arrossì.

«Non la capisco questa tua mania per i libri e la lettura. Non disegni altro!»

«Vorrei che la mia arte trasmettesse un messaggio e il messaggio che voglio trasmettere in questo momento è che leggere è coul! Si legge sempre di meno e ci stiamo impoverendo. Meno leggiamo e meno parole conosciamo e meno riusciamo a esprimerci. E senza parole non siamo in grado nemmeno di pensare.»

«Fermo, fermo! Basta con ‘sto pippone!»

Mentre camminavano Enea notò gli occhi dell’amico scorrere e soffermarsi su quei muri d’arte. 

A questo servivano: a stimolare gli stati d’animo e i pensieri. Ed era per questo che non perdeva occasione per portare il suo amico in quel quartiere.

«Va bene, la smetto. Ma se la mia arte riuscisse a stimolare una sola persona a leggere mi riterrei realizzato.» E sorridendo aggiunse: «Povero ma realizzato!»

Giovanni rispose con una gomitata scherzosa.

Voltarono l’angolo ed eccolo lì il murales di Eneart.

Un bambino seduto su una pila di libri intento a leggere circondato da animali fatati, mongolfiere, velieri, streghe e sirene, in un tripudio di colori. E in basso a destra, dove l’alto muro di recinzione lascia il posto a un muretto più basso, la firma dell’artista momentaneamente non visibile.S

eduta sul muretto, proprio accanto al murales di Enart una ragazza tutta vestita di nero stava leggendo un libro dalla copertina rossa.