domenica 26 aprile 2015

6#UnMotivoPerLeggere - È un'attività che puoi fare in famiglia

Molti pensano che leggere sia un'attività solitaria, da fare da soli. Per lo più è così, ma non è una verità assoluta. La lettura può diventare un momento di condivisione in famiglia. E non solo quando la coppia è impegnata a leggere lo stesso libro e si confronta, analizzando la trama ognuno dal proprio punto di vista. Penso, invece, a quando un genitore legge un libro ai propri figli. Basta spegnere la televisione, rannicchiarsi tutti insieme sul divano o accucciarsi su un tappeto e aprire un libro.
Quale occasione migliore per stare insieme ai propri bambini che leggergli un libro? L’unico neo è che devi adeguare le letture alle loro esigenze e, se sono piccoli, passerai alcuni anni a leggere solo fiabe, ma è un’ottima occasione per fare una cosa che ti piace e dedicare loro tempo di qualità. Per me è un momento magico. I bambini stanno tranquilli, ascoltano storie e sono felici perché il genitore è davvero lì con loro e non diversamente affaccendato o con la testa persa da un'altra parte. È vero, a volte non si riesce a leggere dalla prima all'ultima parola; spesso i piccoli interrompono la scorrere delle parole o perché non hanno capito o perché vogliono anticipare l'azione o perché hanno semplicemente bisogno di una pausa a quel flusso di suoni, ma è davvero tempo ben speso: attraverso le storie i piccoli crescono e i genitori imparano a conoscere meglio i propri figli e a interagire con loro.
Leggere ad alta voce può essere anche un modo per dar compagnia ad un anziano. Anche se non è ammalato ha gli occhi stanchi e fatica molto sulle pagine di un libro, anche se coadiuvato dagli occhiali. Apprezzerà molto il gesto e magari è l'occasione per farsi raccontare qualche ricordo assopito.
Insomma, leggere ai propri famigliari è un modo per passare fruttuosamente tempo insieme e dimostrare loro quanto li amiamo.

giovedì 23 aprile 2015

L'alfabeto della mia scrittura

Questo simpatico giochino l’ha lanciato Rosalia Pucci e poi è diventato il tormentone della settimana, almeno tra noi scrittori. E con gioia ci provo anch’io: adoro questo tipo di prove, perché scopro cose di me stessa che se ne stanno rintanate nascoste, di cui non ne ho sempre coscienza.

Amore
Vero e proprio amore per la scrittura.

Bravura
Mi manca, almeno quella con la B maiuscola!

Coraggio
Ne serve per mandare il proprio manoscritto in visione alle case editrici, ma vacilla quando il libro è uscito e si è in balia dei giudizi altrui.

Determinazione
Non mi manca, anzi, per fortuna che c'è, altrimenti avrei abbandonato da tempo.

Entusiasmo
A volte vacilla, ma per fortuna non mi abbandona mai del tutto.

Follia
Uno degli ingredienti che in piccole dosi è essenziale per questo mestiere.

Gioia
Quella che provo ogni volta che arrivo alla fine di un racconto.

Hobby
La scrittura è per prima cosa passione e divertimento.

Impegno
Ogni giorno di più, convinta che senza duro lavoro non si arrivi da nessuna parte.

Letture
Molte, diverse, quasi un'ossessione. Non potrei vivere senza.

Mormorio
Purtroppo lo è la mia produzione nel vasto mondo dell'editoria.

Navigazione
Quello sul web mi ha permesso di aprire la mia mente e di condividere la mia esperienza di scrittrice.

Originalità
Gli altri lo sono sempre più di me.

Passione
Se non ci fosse non perderei tanto tempo per produrre così poco.

Quotidiano
Attingo spesso dal mio quotidiano, non solo inteso come vita di tutti i giorni, ma pensieri e sensazioni che mi colpiscono durante la giornata.

Ricerche
Essenziali anche per scrivere dieci righe. Per le cose più semplici mi affido al web, per tutto il resto la cara vecchia biblioteca.

Successo
E chi non ambisce al successo!

Tempo
Tepus fuggit. Mi sembra di aver già perso sin troppo tempo e di averne poco a disposizione. Probabilmente una forma di insicurezza.

Umiltà
Essenziale per riconoscere i propri limiti, accettare le critiche e crescere professionalmente.

Verità
Quella che cerco quando chiedo il giudizio ad un mio lettore.

Zaino
Pieno di libri, quaderni e penne, ma anche idee. Più di recente sostituito dalla borsetta, che comunque assolve allo stesso compito.

domenica 19 aprile 2015

5#UnMotivoPerLeggere - È una cosa che puoi fare ovunque

Seduti dal medico o in piedi in fila allo sportello delle poste; comodamente sdraiati sul divano o scomodamente seduti sul tram; in casa o fuori casa. Non c'è limite ai luoghi dove si può leggere.
Le ridotte dimensioni e il peso contenuto dei libri facilitano il loro trasporto e la loro fruibilità in qualsiasi luogo. Basta infilarne uno nella borsetta, nella tasca della giacca o, perché no, tenerlo saldamente in mano, per aprirlo in un momento di inattività.
Ovviamente per ciascuno di noi c'è un luogo preferito, dove il piacere della lettura raggiunge l'apice. Ma è anche vero che leggere aiuta a rendere più gradevoli certi luoghi che ci appaiono noiosi o che ci mettono a disagio.
Personalmente un posto dove non ho mai letto, e credo non lo farò mai, è dentro la vasca da bagno, anche se molti dicono che è davvero favoloso: primo perché preferisco la doccia al bagno, secondo perché ho il terrore che il libro si bagni e si rovini.
E voi, dove leggete? Dov'è il posto più assurdo dove avete letto?

mercoledì 15 aprile 2015

A ciascuno il suo nome

Senza personaggi non c'è storia. Sono essi che danno corpo alla vicenda. Più sono sfaccettati e particolari, più diventano interessanti e più il racconto stesso diventa interessante. Ma bisogna dargli un nome e, spesso, un cognome. Per farlo ci sono svariati modi e ne avevo già parlato in un mio precedente post.
Per me, però, quello dei nomi rimane sempre un cruccio.
Ho iniziato un nuovo romanzo, partendo da un'antica e appena accennata leggenda. Una scusa per parlare del territorio dove abito e portarlo a conoscenza dei miei lettori. Mi piaceva l'idea di dare spessore e carattere a una vicenda che forse è alla base di quella che è stata la storia della zona dove vivo. Insomma, un piccolo input per una vicenda storica, ambientata in un preciso punto geografico. Di fatto mi sto inventando tutto di sana pianta e non voglio affatto che si pensi che abbia voluto romanzare una vicenda che con molta probabilità non è nemmeno mai accaduta.
Il problema sono i nomi dei personaggi. Non so se inventarmeli, sradicandoli però dalla loro appartenenza territoriale o se utilizzare nomi, ma soprattutto cognomi, che trovano le loro origini proprio qui.
Così facendo, rischio, mio malgrado, di creare binomi di nomi, che potrebbero richiamare nella mia storia persone realmente esistite, ma conferendogli caratteristiche, atteggiamenti e vicende che non gli appartengono. Non voglio in alcun modo scatenare false aspettative nei lettori, né tanto meno polemiche e critiche di tipo storico.
Mi era balenata l'idea di dar loro solo il nome proprio e non il cognome, subito scartata perché sembra di menomarli, come se la mancanza di un cognome fosse di per sé già una grave mancanza da parte mia.

domenica 12 aprile 2015

4#UnMotivoPerLeggere - Non ti senti mai solo

Anche se apparteniamo ad una famiglia numerosa e chiassosa, a volte capite di ritrovarci da soli. All’inizio ne siamo felici. Possiamo finalmente fare le pulizie con calma senza essere disturbati, finire quel lavoro delicato che richiede una particolare concentrazione, dedicarci al nostro hobby preferito. Ma quando il tempo a nostra disposizione si protrae più a lungo, ci assale una certa sensazione di abbandono: la solitudine. Cominciamo con l’accedere la radio, almeno finché siamo in movimento e ci dedichiamo ad altro. Quando però ci accasciamo stanchi sul divano, per goderci un po’ di meritato riposo, accendiamo la televisione. Molti l’accendo per abitudine, alla ricerca proprio di compagnia, senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Ma questo elettrodomestico non ti toglie la sensazione di abbandono: è una compagnia passiva, con cui non puoi interagire e devi limitarti a guardarla e assorbire immagini e parole (sperando di trovare un programma che ti interessi veramente).
Prendere in mano un libro e immergersi nella lettura è invece un sistema molto efficace per non sentirsi soli.
Mai provato?
Leggendo vieni assorbito dentro la storia. Spesso entri in sintonia con il protagonista, a volte senti antipatia verso un certo personaggio, speri che la vicenda si sviluppi al meglio, che il protagonista riesca a superare una certa difficoltà, che il cattivo venga sconfitto, oppure che un personaggio marginale trovi la giusta dimensione all’interno del racconto.
Insomma, diventi parte attiva e il tempo trascorre senza che te ne accorga. Sei circondato da personaggi che tu devi interpretare e con i quali silenziosamente dialoghi, vivi avventure, visiti luoghi interessanti. Il senso di solitudine ti ha abbandonato per lasciare il posto a tante altre emozioni, che solo un libro ti può dare.

Provare per credere.

martedì 7 aprile 2015

1976 - L'urlo dell'Orcolàt

Solitamente quando il postino passa davanti alla mia cassetta delle lettere non sono a casa: sono al lavoro o, se per caso mi concedo una giornata di ferie, sono da qualche altra parte. Prima di oggi, infatti, non lo avevo mai visto in faccia. Caso ha voluto, invece, che proprio oggi fossi a casa e che mi girassi a guardare fuori dalla finestra quando il portalettere si è fermato davanti a casa mia. Il primo pensiero è stato quello di aspettare che deponesse la corrispondenza per poi controllare quante bollette mi fossero arrivate. Ma poi mi sono accorta che teneva in mano un plico un po' più grande e... non so come spiegarlo, ma ho sentito che finalmente era arrivato quello che aspettavo con trepidazione da alcuni giorni. Non ho atteso un secondo in più e gli sono corsa in contro. L'uomo, sorpreso, mi ha porto la corrispondenza. Non so se mi ha salutato risalendo in macchina, perché quando ho avuto tra le mani la busta gialla intestata Panda Edizioni, non ero più molto in me stessa.
Ed ora posso annunciarvi con gioia ed emozione che è uscito il mio libro 1976 - L'urlo dell'Orcolàt

Prima di andare a vedere la rimanente corrispondenza, che non ho ancora degnato di uno sguardo, vi lascio con la quarta di copertina:

"Nel 1976 il Friuli fu colpito da un terribile terremoto, che spezzò un migliaio di vite umane e frantumò case, fabbriche e chiese.
In questa devastazione i friulani non perdettero la propria dignità e si rimboccarono le maniche e con laboriosità ricostruirono i loro paesi, dando una nuova vita al Friuli.
In questo frangente è ambientata la storia di Elvira. Ce la farà?"

domenica 5 aprile 2015

3#UnMotivoPerLeggere - Impari sempre qualcosa di nuovo

Lo sanno bene gli studenti, che per imparare, leggono ogni giorno i loro testi scolastici. A volte dei veri e propri libroni pesanti come mattoni. Ma non serve leggere libroni grossi e noiosi per imparare qualcosa. 
Anche il libro apparentemente più banale, quello d'intrattenimento, che leggiamo in riva al mare, ci permette di imparare qualcosa.
Per prima cosa ci aiuta a rinfrescare quei termini che, se anche ne conosciamo il significato, non usiamo nel nostro linguaggio quotidiano. A volte capita di imbatterci in un termine noto, ma usato in un'eccezione insolita. Oppure si possono incontrare termini che proprio non conosciamo.
Leggendo libri di autori locali mi è capitato di trovarvi brevi estratti dove si parlava di leggende che non conoscevo, apprendendo così miti della mia terra poco noti e invogliandomi a saperne di più.
Allo stesso modo capita (e se ci fate caso, più spesso di quanto normalmente di pensi) di imbattersi, durante la lettura di un romanzo, nella spiegazione dettagliata di un oggetto e del suo uso o nella descrizione di un evento storico realmente accaduto. Ma anche la musica, l'arte e le scienze possono fare da contorno ad una storia.
Insomma, il mondo è talmente ricco e variegato, che in ogni articolo o libro che ci accingiamo a leggere c'è la possibilità di imbattersi in qualcosa che non si conosceva prima o di approfondire tematiche di cui sappiamo solo poche nozioni accennate.
E voi, cosa avete inaspettatamente imparato durante una vostra lettura?