martedì 24 dicembre 2013

L'origine delle ghirlande

Tanto tempo fa nella chiesa veniva addobbato un bellissimo albero di Natale. Il boscaiolo tagliava il più grande abete, con i rami più verdi e rigogliosi che c'era nel bosco. Le donne lo addobbavano con caramelle colorate, frutta esotica, cioccolatini golosi. Veniva ad ammirare quell'albero magnifico da ogni parte del mondo. Uomini, donne e bambini. Ma anche animali: cani, gatti, uccellini, mucche e cavalli, giungevano dalla lontana Africa anche elefanti, tigri e scimmie e persino serpenti.
Tutti rimanevano estasiati da quello spettacolo e a tutti era permesso di entrare nella chiesa ad ammirare l'albero addobbato. Già dal primo mattino si formava una lunga coda di curiosi e proseguiva composta incessante fino a sera. Solo ai ragni era negato l'accesso all'albero, le donne li scacciavano fuori con le loro scope: «Sciò, sciò. Andate fuori!»
Allora i poveri ragni decisero di intrufolarsi di notte, passando per una piccola crepa del muro. Ma siccome era buio, per godere della bellezza dell'albero dovettero arrampicarsi sopra e con le loro zampettine veloci lo percorsero in lungo e in largo, dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso, in tutte le direzioni. Anch'essi rimasero affascinati dal bellissimo albero e, finalmente soddisfatti, se ne andarono via.
Ma la mattina con la sua luce svelò una terribile verità: l'albero era tutto ricoperto dalle regnatele lasciate dai ragnetti curiosi. Tutti si arrabbiarono con loro, che si misero a piangere disperati, evocando il perdono: «Volevamo ammirare anche noi l'albero. Non l'abbiamo fatto apposta. Oh! Quanto ci dispiace!»
Il Signore vedendo quella scena si commosse e trasformò le brute ragnatele in filamenti luminosi, color oro e argento. L'albero divenne ancora più bello, luminoso e splendente, grazie alla luce che si rifrangeva in quei filamenti.
E così da quel giorno gli uomini provarono a ricreare quei fili e quella magia, realizzando le ghirlande che ancora oggi adornano i nostri alberi di Natale.


Se vi è piaciuta questa leggenda, vi piacerà anche quella dell'albero di natale.

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