giovedì 12 maggio 2016

Biografia: considerazioni

Avevo già affrontato l’argomento della propria biografia nel post Come scrivere la propria autobiografia, ma ora posso portare la mia esperienza diretta, non solo di lettrice, ma anche di scrittrice.
Per chi non lo sapesse la biografia che trovate sui libri la scrive direttamente lo scrittore, almeno nei casi di piccole case editrici (ma visto come funzionano le cose, mi sentirei di espandere questa affermazione anche a quelle più grandi) e che essa poi sarà utilizzata ogni qual volta qualcuno parlerà di voi, che sia un’intervista, una presentazione, un articolo. La biografia che scriverete sarà quindi il vostro biglietto da visita, per cui bisogna prestare la massima attenzione nella sua stesura.
Le biografie dovrebbe accennare a quella che è la carriera letteraria dell’autore, ma anche un breve cenno su chi esso sia come persona, quando cioè non scrive. Ad esempio se ha un altro lavoro, se ha una famiglia, dove vive, se ha degli hobbies, ecc. Sono dati che permettono di considerare l’autore una persona normale e non un guru da ammirare da lontano, ma spesso queste informazioni sono davvero utili per capire le scelte letterarie che troveremo all’interno del libro, oppure, se si tratta di saggi, per capire quanto l’autore sia preparato in materia.
Fino a qualche tempo fa cercavo nelle biografie l’età dello scrittore e la data di esordio, forse perché cercavo la conferma di avere ancora tempo per diventare una scrittrice pubblicata. Ancora oggi cerco queste informazioni, ma con minore accanimento (ed in effetti sono una scrittrice pubblicata), ora mi piace capire quanto tempo l’autore può dedicare alla scrittura (es. se ha un altro lavoro o se fa solo lo scrittore), oppure quanto è poliedrico o se è un creativo a tutto tondo.
Una cosa, invece, che non sopporto sono le biografie scritte in prima persona. Assodato che la biografia l’autore se la scrive da solo, non mi piace molto io ho fatto questo, io sono questo. La terza persona si addice di più alla biografia perché le conferisce un’impressione più oggettiva. Poi se capita che nello stesso volume ci siano più biografie, perché trattasi di raccolta di racconti di autori diversi o romanzo scritto a più mani, per me è fastidiosissimo leggerne alcune scritte in prima persona e altre in terza. Un po’ perché crea disomogeneità nella scelta editoriale, un po’ perché denota poca cura nella confezione del volume.
E voi, cosa cercate nelle biografie? Cosa scrivete nelle vostre? Cosa vi da invece fastidio?

3 commenti:

  1. La biografia è una cosina piccola ma delicata, in effetti; sembra facile scriverla, quando però ci provi ci perdi ore e ore, perché leggendola ad alta voce non suona mai bene. Questo anche se non ho mai trovato qualcosa da criticare nelle biografie altrui, perciò posso anche illudermi che i mie lettori siano altrettanto easy al riguardo. ;) Io comunque non dico quasi niente di me, a parte i titoli dei libri che ho pubblicato. Non mi piace che sembri uno sforzo di accattivarmi il lettore, perciò preferisco la biografia asettica.

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    1. Un conto è quello che non vuoi dire di te un conto è quello che il lettore vorrebbe sapere di te. Tu cosa cerchi in una biografia?

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    2. Mi bastano due righe con quello che l'autore fa per vivere (se fa qualcosa oltre a scrivere), cosa ha pubblicato con eventuali premi e dove vive. Se voglio sapere altro, lo trovo in rete. Comunque non mi infastidisce se nella biografia si dice che l'autore è appassionato di snorkeling e ha quindici gatti; ma non lo trovo necessario.

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