Alcuni
mesi fa ho iniziato a scrivere un nuovo romanzo. Ci ho dedicato tempo: prima ho
pensato alla storia e al suo sviluppo, mi sono immaginata i personaggi
principali e le loro relazioni; poi ho fatto ricerche, leggendo alcuni manuali,
per verificare se quello che mi accingevo a scrivere fosse coerente; infine ho
iniziato a scrivere (la parte più divertente). Ho scritto diverse pagine.
Improvvisamente
mio marito mi chiede di cosa stessi scrivendo.
Di
solito sono piuttosto restia a parlare di quello che sto scrivendo finché non
arrivo quasi alla conclusione: mi capita di cambiare la trama in corso d’opera,
perché mi accorgo che le cose non combaciano o perché un personaggio cambia
ruolo all’interno della storia o altro (non c’è limite a quello che può
avvenire all’interno di un mio scritto finché non è concluso). Di solito, quando
mi formulano questa domanda tendo a non rispondere o al massimo rimango molto
sul vago. Fatto sta che a mio marito, il mio confidente per eccellenza, ho risposto
dicendogli quali fossero le mie intenzioni.
La
sua risposta è stata sconfortante quanto la domanda inattesa: «Che storia
banale. Sempre la stessa cosa trita e ritrita.»
Ho
provato a controbattere, balbettando che non è la storia che deve essere per
forza originale è il modo in cui la si espone. Ma da allora non ho più scritto
nemmeno una parola di quel romanzo. La mia paura più grande come scrittrice è
quella di essere banale e di suscitare noia ed indifferenza nel lettore. Non ho
saputo affrontare la sfida di completare il mio romanzo e di dimostrare che una
storia banale può essere invece interessantissima perché scritta con toni nuovi
e in modo inconsueto. Lo spauracchio della banalità ha avuto il sopravvento.
E
a voi, cosa spaventa di più come scrittori?
E
a voi lettori, invece, è capitato di leggere una trama già nota, ma scritta
così bene da rapirvi e portarvi fino alla fine del romanzo?
Oh no! Davvero ti ha detto così? Che crudele! Hahaha :)
RispondiEliminaDavvero non sono poi tante le trame possibili, a raccontare qualsiasi libro o film in poche parole ci si accorge che è sempre la stessa solfa. Anch'io, che vado tanto fiera del romanzo su cui sto lavorando, per descriverlo dovrei dire che parla di amicizia, amore e viaggi... sembra la trama di un Harmony! Solo andando in profondità le trame acquisiscono sfumature e diventano indimenticabili.
Continua per la tua strada, non sarà banale, sarà solo tua! :)
Grazie per il sostegno. Di solito sono piuttosto testarda e non mi lascio scoraggiare così...
EliminaSono d'accordo con Lisa e penso che la stessa cosa si possa dire del romanzo che sto scrivendo. La frase che lo riassume in una riga (esercizio consigliato per comprendere il "cuore" della propria opera) è: un ragazzo cresciuto in un contesto disagiato decide di riscattarsi e di scoprire la verità sulle proprie origini. Questo potrebbe far pensare al classico romanzo di formazione pallosissimo. In realtà è molto di più... sto facendo brain-storming quasi ogni giorno per trovare idee e spunti sempre nuovi!
RispondiEliminaProbabilmente non ero convinta neanch'io, infatti mi sono dubito buttata in un altro progetto! In bocca al lupo per il tuo romanzo!
EliminaCrepi! :)
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