giovedì 14 giugno 2012

CON IL VESTITO DI TAFFETTÀ ROSSO

Ho speso una vera e propria fortuna per questo abito, ma ne è valsa veramente la pena. Mi sta veramente d’incanto: cade alla perfezione e non potrei sentirmi più sicura di me. Sento la stoffa di taffettà rossa che mi scivola dolcemente addosso. In questi due ultimi giorni devo anche essere dimagrita un pochino, perché la gonna non mi stringe nemmeno un po’ sui fianchi, come quando l’ho provato al negozio. Anche la parrucchiera ha fatto un buon lavoro. Un’acconciatura semplice ed elegante, non troppo sfarzosa ma nemmeno “da ogni giorno”. Mi sento proprio bene. E sento addosso gli sguardi ammirati di tutti i presenti. Uomini e donne. Anzi, sono sicura che le donne, invidiose, staranno cercando il minimo difetto; ma non lo troveranno: sono assolutamente perfetta. Sono gasatissima. Le mani sono ben ferme e il cestino che sto portando sull’altare è ben saldo: non può assolutamente cadere. Sono felice che Riccardo mi abbia scelto come madrina per la sua comunione. Gli voglio un gran bene. Se penso a come ero agitata quando Don Ottavio ci illustrato la cerimonia… Mi spaventava l’idea di avere tutti gli occhi addosso e credevo di sentirmi goffa e impacciata. E invece eccomi qui al top!
Ecco fatto. Cestino consegnato. Adagiato dolcemente sull’altare. Ora torno al mio posto tranquilla. Anche ora sento gli sguardi ammirati del pubblico.
<<Psst!>> Mi bisbiglia Loretta mentre mi accomodo vicino a lei. <<Girati un secondino, che ti chiudo la gonna… Hai attraversato la navata con le mutande in mostra!>> Prosegue con un sorriso divertito.

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