giovedì 10 gennaio 2013

Io, scrittrice

Raccolgo la sfida di Daniele Imperi (vedi il post: Tu, scrittore) e vi spiego qui di seguito chi è e com'è la scrittrice che ho dentro.
Scrittori si nasce? Si e no. Per quanto mi riguarda ho sempre voluto scrivere, sin da piccolissima, ancora quando non sapevo farlo, riempivo pagine e pagine di segni. Nella mia immaginazione mi sono sempre vista con una penna in mano. Da qui a definirmi scrittrice ne è passata di acqua sotto i ponti. Uno è idraulico solo perché gli piacerebbe esserlo? No di certo. Prima studia, poi apre la sua partita IVA e solo allora può definirsi tale, anche se magari non ha ancora installato un rubinetto. Per lo scrittore la questione è un po’ più complessa: non ci sono scuole riconosciute e non c’è nessuna partita IVA o albo professionale a cui iscriversi. Però credo che chiunque, per definirsi tale, deve avere all’attivo un bel po’ di materiale. Ho sentito spesso dire “sono un aspirante scrittore” e poi se gli chiedi di mostrarti qualcosa, non hanno niente. Non parlo di pubblicazioni vere e proprie, ma uno scrittore dovrà aver scritto almeno un paio di racconti per definirsi tale, o no? Deve avere questo impulso irrefrenabile per esserlo. Io ce l’ho. Ne sento il bisogno fisico ed intellettuale.
E ora, richiamando il post di Daniele Imperi, elenco qui di seguito le mie personali caratteristiche di scrittrice:
- Leggo più degli altri
- Sono una pensatrice
- Rifletto su tutto
- Sono piuttosto curiosa (anche se la mia timidezza mi blocca molto in questo senso)
- Mi pongo sempre domande
- Non mi accontento, soprattutto di quello che scrivo
- Sono diversa dagli altri
- Mai ucciso nessuno dei miei nemici, neanche nella mia fantasia, figuriamoci nei miei racconti.
- Scrivere mi rilassa e mi soddisfa, però non mi sento affatto superiore.
-  Scrivere mi fa viaggiare, ma viaggio anche per scrivere.
-  Fortunatamente non h problemi di solitudine, anzi, credo di evadere dalla realtà e da chi mi circonda, almeno nell’atto fisico della scrittura.
-  SCRIVERE È QUALCOSA CHE DEVO FARE!
  
Emergere: ho sempre cercato il giudizio degli altri, non per trovare conferme e aumentare la mia autostima, ma per trovare una critica a quello che scrivo e per mettermi in discussione, per crescere e migliorarmi. Ho aperto il mio blog proprio per questo.
E sì, voglio pubblicare, voglio diventare famosa, perché mi piacerebbe vivere di scrittura e farlo diventare la mia unica professione.

E ora lascio in sospeso le seguenti domande, che copio e incollo direttamente dal post di Daniele, per riprenderle nel corso dell’anno, per riflettere con calma e come pro-memoria personale, come slogan per il mio anno 2013 da scrittrice:
- Che cosa stai facendo per la tua scrittura?
- Che cosa stai facendo per essere scrittore?
- Chi sa che scrivi?
- Dove scrivi?
- Quanto scrivi?
- Quante storie hai concluso lo scorso 2012?
- Quante hai in mente di scriverne quest’anno?
- Hai iniziato a scriverne qualcuna? O stai ancora tergiversando?
- È in ordine il tuo blog?
- Hai mai spedito una tua opera a un editore?
- Hai mai vinto un concorso letterario?
- Qualcuno ha mai letto le tue storie?

4 commenti:

  1. Ciao Kinsy,
    interessanti le tue considerazioni e buon lavoro per le prossime risposte che devi dare ;)

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  2. Molto interessante e intellettualmente onesta! Complimenti!

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    1. Onesta, sì, a volte anche troppo, ma così sono! Non so mentire, piuttosto non mi esprimo...

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  3. A volte la gente mi chiede: "Ma se ti piace scrivere, perché non hai fatto degli studi per farlo di lavoro?". Eh, se si potesse, se bastasse un corso o una laurea! Invece è un cammino e come tutti i cammini va percorso sperando di arrivare prima o poi da qualche parte! Bel post!

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