Non posso dire che questo racconto mi sia piaciuto, perché
il genere detective alcolizzato che le busca sempre, proprio non mi piace. Ma
ho voluto provare a leggere qualcosa di Chandler, di cui non avevo mai letto
nulla prima d’ora. Ho avuto l’occasione di acquistare questo volumetto con il
Corriere della Sera e mi sono detta: perché no? Dopotutto mi piace esplorare
nuovi autori e sono sempre alla ricerca di qualche lettura piacevole (per non
dire lettura di qualità).
Sinceramente non è stata proprio una lettura spiacevole. Il
modo di narrare di Chandler mi ha colpito molto. Mi sono piaciute molto le
metafore e le similitudine, sparse un po’ per tutta la narrazione, decisamente
insolite ed originali e molto belle sono anche le descrizioni; ecco alcuni
esempi pescati a caso:
“Testardi come
bambini disobbedienti, pendevano e s’aggrappavano miriadi di fiori disparati”
“I soliti eroi da
strapazzo al bar che chinano le corna non appena messo piede a casa”
“Portava […] un
cappello nero che costava certo venti dollari […] e con una forma tale che
pareva fatto alla svelta, con una mano sola, da un foglio di carta assorbente”
Peccato per il genere letterario…
Non escludo di non leggere altro di questo autore, anzi, ma
la prossima volta sceglierò il libro con più accuratezza, trovando una trama
più consona ai miei gusti.
Non ho mai letto nulla di Chandler e non mi hanno convinta nemmeno le descrizioni che hai citato qui. Forse nel loro contesto suonavano meglio. Fai bene però a leggere autori che non conosci: è sempre interessante scoprire nuovi stili!
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