mercoledì 13 aprile 2016

I social un aiuto agli scrittori timidi

Immagino che lo avrete già capito: sono una persona schiva, che non ama molto mettersi in mostra, né sventolare ai quattro venti i propri successi. Il mestiere dello scrittore, da questo punto di vista, è proprio quello che fa per me: seduta da sola alla scrivania ad immaginare storie e trascriverle per i lettori. Peccato che lo scrittore moderno non può più permettersi di stare all’ombra e se vuole essere letto deve attivarsi in prima persona per farsi conoscere. Deve uscire dal suo nascondiglio e parlare del proprio libro, mostrarsi al pubblico e fare presentazioni. Sì, perché l’esperienza insegna, il fatto di aver pubblicato non è sufficiente per garantire la vendita del libro. Non con una piccola casa editrice, almeno. Non posso parlare dei colossi dell’editoria, dei quali non ho alcuna esperienza, ma visto la pubblicità che vedo in giro, mi sembra che questa sia dedicata ai soliti noti. Così lo scrittore moderno deve uscire allo scoperto e quanto meno avvertire i potenziali lettori che esiste anche il suo libro, perché sì anche lui scrive. E qui iniziano i grattacapi.
Se non fosse stato per facebook, credo che delle persone che conosco solo una decina di loro, quelli più intimi e vicini a me, avrebbero saputo che scrivo e che ho pubblicato qualcosa. E come avrebbero potuto? Per carattere non sarei mai riuscita a dire: «Ehi! Lo sai che ho pubblicato un libro?»
Però condividere la propria gioia di aver pubblicato, postando un timido articolo (e una grande foto) sul famoso social è stato un gioco da ragazzi! E devo dire che l’interesse tra gli amici di facebook si è subito fatto sentire.
Davvero, la mia esperienza dimostra che i social aiutano a farsi conoscere. Non ho ceduto assolutamente allo spam. Ho creato pochi piccoli discreti post a uso e consumo della mia cerchia di amici virtuali e poi mi sono creata una pagina pubblica come scrittrice, non legata alla cerchia delle amici virtuali, per permettere l’accesso all’io scrittrice anche da parte di persone che non rientrano nella mai cerchia di amicizie (virtuali). Mi sono, infine, iscritta ad alcuni gruppi a tema: soprattutto di libri, ma anche territorialmente e moralmente interessati al terremoto del Friuli. Grazie a uno di questi gruppi ho conosciuto una ragazza che organizza eventi e abbiamo iniziato una collaborazione. A breve, grazie a lei, farò la mia prima presentazione!
Ora non so come andrà e non so come reagirò a parlare in pubblico, e magari questo ve lo racconterò più in là, ma certamente da sola non sarei mai riuscita a propormi per una presentazione.
E a voi i social sono d’aiuto come scrittori?

3 commenti:

  1. Io per ora, non avendo ancora pubblicato, sono tutto concentrato sul blog. Una platea di alcune centinaia di persone che leggono con continuità ogni settimana i tuoi esperimenti narrativi lo considero comunque già un buon punto di partenza.

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    1. Aggiungo che di natura non sono timido, ma solitario sì, e anche per questo considero che la scrittura faccia al caso mio.

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    2. Il blog è davvero un buon punto di partenza se ha un buon giro di lettori. Facebook ha di bello che è più veloce e meno impegnativo.

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