Sarà
che a scuola non mi piaceva molto analizzare poesie, ma mi sembra che oggi
giorno qualsiasi mini-pensiero o piccola emozione scritta su carta venga
spacciata per poesia, basta andare a campo a metà frase.
Ho
tra le mani questo libricino e ammiro le foto di Gino Del Fabbro che è davvero
bravo, poi leggo le “poesie” e mi dico che sono più didascalie che non poesie:
le avrei apprezzate di più se l’autore avesse avuto l’onestà di chiamarle
“pensierini”. Anche perché, diciamolo, tutti quei puntini di sospensione sanno
proprio di pensieri non conclusi.
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