C’era una volta un povero pezzo di
filo, solo ed abbandonato, destinato ad essere buttato nel cestino dei rifiuti,
perché troppo piccolo per essere utilizzato. Era il pezzo avanzato da una matassina
di filo rosso, usato per realizzare un bel abito da sera.
Solo e sconsolato, decise di
abbandonare la scatola del cucito dove viveva, per andare incontro al suo
inevitabile destino. Attese che la scatola venisse aperta e approfittò di una
folata di vento che passò di lì e, saltandole sul dorso, volò via. Quando anche
il soffio di vento si stancò, il piccolo filo rosso si adagiò dolcemente sul
pavimento. Lì incontrò in ago sottile, che gli chiese come mai era così triste.
«Sono così piccolo che nessuno mi
vuole. Non servo a niente e mi sento tanto solo!» Rispose in lacrime.
«Suvvia!» Lo spronò l’ago. «Ti faccio
io compagnia!» E così dicendo lo invitò ad infilarsi nella sua cruna.
Il piccolo filo rosso ricominciò a
sorridere, aveva finalmente trovato un amico che gli facesse compagnia. Insieme
rotolarono in giro, senza meta, alla ricerca di nuove avventure. L’ago gi
raccontava delle belle stoffe sontuose che aveva incontrato durante la sua
vita, ma anche di abiti malconci che aveva aiutato ad aggiustare. Il piccolo
pezzo di filo sognava di poter trovare anche lui il suo posto in un vestito.
Un giorno incontrarono un bottone
smarrito.
«Ciao piccolino.» Disse rivolgendosi al
filo. «Hai visto che abbiamo lo stesso colore?»
Il piccolo filo sorrise. Avevano
proprio lo stesso colore.
«Venite con me.» Continuò il bottone.
«Stavo proprio cercando un pezzo di filo come te, per tornare nel mio posto e
abbiamo bisogno del tuo amico ago per farlo...»
Fu così che il piccolo filo rosso trovò
posto su una fresca camicetta di seta e, nel salutare il suo amico ago, che lo
aveva aiutato ad arrivare fin lì, gli chiese se ora non si sarebbe sentito solo
senza di lui.
«Non ti preoccupare per me. Mi
aspettano ancora tante avventure e tanti piccoli pezzi di filo da aiutare a trovare
il loro posto. Tu goditi la tua camicetta.»
Bellissima questa piccola fiaba. Commovente e dolce.
RispondiEliminaGrazie. E' il mio primissimo esperimento del genere. Ovviamente scritto per mia figlia - quella grande, la piccola è ancora troppo piccola, ma così ho tutto il tempo per scrivergliene una anche a lei! ;) -
RispondiEliminaPer essere il tuo primo esperimento sei stata proprio brava. Alla tua bimba è piaciuta?
EliminaSi le è piaciuta molto, ma voleva anche le immagini...
EliminaDavvero bella questa fiaba...complimenti,un significato profondo!Oggi per caso passo sul tuo blog,sento un bisogno irrefrenabile di scrivere,ma non credo di avere le basi per poterlo fare!Come ci si accinge al mondo della scrittura? Marina
RispondiEliminaBenvenuta nel mio blog.
EliminaPer scrivere basta tanta passione. Poi non so... sono la persona meno indicata per dare consigli su questo tema. Prova ad aprire un blog tuo e a seguire altri blog in materia, magari dai un'occhiata ai blog che seguo (l'elenco è qui a fianco), in particolare www.pennablu.it.
E in bocca al lupo!
Grazie Kinsy :)
EliminaQuando i piccoli fili smarriti trovano il loro posto nel mondo è sempre bello.
RispondiEliminadolcissimo il piccolo filo:) complimenti hai scritto proprio una fiaba carina!
RispondiEliminaAnch'io mi cimento sul mio blog a scrivere storielle, ma non riesco ad essere costante
:(
Nemmeno io sono costante... ma forse il blog aiuta un po' e ci spingeva produrre di più! ;-)
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