I
due uomini, dandosi di gomito, si girarono a guardare la ragazza che con
difficoltà scendeva lungo il dirupo, annaspando sui tacchi. La giovane,
terminata la discesa e ripresa stabilità sulle gambe, impassibile si avvicinò
ai due e chiese: «Scusate, sapete dirmi dove posso trovare Luigi?»
«Rita!»
Urlò un giovane con il giubbotto rifrangente color arancio. «Sono qui!»
Con
un sorriso Rita si allontanò dai due uomini, che non avevano fatto in tempo a
rispondere. Sinuosa si avvicinò spensierata a Luigi.
«È
terribile come mi avevi detto?»
«Peggio...»
Il ragazzo sembrava sconvolto. Si coprì il volto con entrambe le mani, in un
gesto disperato.
«Mmm...
Non sembra chissà ché! Lo sai che ho bisogno di una vera notizia, altrimenti non
riuscirò mai a farmi assumere dal giornale!»
«Vieni
con me e vedrai.» La ragazza esitò un attimo. Guardava il ponte sopra di sé. Il
suo sguardo indagatore si soffermò sul guard-raill intatto.
«Mi
hai parlato di un incidente... ma a parte tutti questi mezzi di soccorso non ce
n’è traccia!» Rita stese il braccio e lo fece roteare in direzione dei
lampeggianti che rischiaravano la notte.
«È
meglio che tu veda con i tuoi occhi... È caduto dal ponte... più o meno.»
Rita
estrasse dal giubbotto attillato un piccolo block-notes e una matita, posò gli
occhi sul suo amico e solo allora si rese conto di quanto fosse pallido. Se non
fosse stato per tutto quel trambusto, probabilmente avrebbe pensato ad una
burla. In quel momento passò accanto a loro una barella trasportata da due
infermieri del 118. Rita cercò di avvicinarsi, ma prontamente un agente la
bloccò, mettendosi davanti come un paravento. Poté vedere solo un corpo
esanime, coperto completamente da un lenzuolo bianco.
«Ma
è...?» Non completò la domanda; Luigi annuì lievemente, il volto tirato.
«Allora,
spiegami la dinamica dell’incidente.»
Luigi
la prese per un braccio e la tirò verso il ponte. La giovane lo seguì con
cautela. Non aveva l’abbigliamento più adatto per quel luogo. D’ora in avanti
avrebbe tenuto un paio di scarpe più comode in macchina: le notizie arrivano
quando meno te le aspetti, anche alla Vigilia di Natale.
«Il
mezzo è volato giù dal ponte.» Disse Luigi e poi, con un filo di voce,
aggiunse: «Letteralmente!»
«C’è
un altro mezzo coinvolto?» Chiese con tono professionale la giovane
giornalista.
«No.»
«Testimoni?»
«Nemmeno.»
«Ipotesi?»
«Forse
un malore...»
«Bha!
Mi ripeterò, ma non vedo questa gran notizia!» Puntualizzò Rita in tono
accusatorio. L’amico non rispose e si fermò. Rita, instabile sui tacchi, fu
felice di quella sosta: ora poteva soffermarsi a guardare i dettagli.
Alzò
lo sguardo da terra e poté finalmente vedere il mezzo schiantato. Davanti a lei
c’erano tavole di legno color verde ammassate in un grumo. Era una carrozza di legno. E davanti alla carrozza sfracellata c’erano i cavalli morti.
No, non erano cavalli, notò Rita: «Ma quella...» stridette, «non può essere...»
«...
la slitta di Babbo Natale!» Concluse la frase Luigi.