<<Metta
pure il suo cane sul tavolo.>> Disse con tono piatto il veterinario
mentre si lavava le mani al lavandino, sulla parete di fronte alla porta.
<<Mi
dica, qual è il problema?>> Chiese voltandosi e guardando per la prima
volta il paziente e il suo accompagnatore.
<<Be’…
volevo fargli un controllo, per vedere se è tutto a posto…>>
<<Ma
come si chiama questa bella bestiolina?>> A Matteo parve quasi che il
veterinario si rivolgesse direttamente all’animale, quando nel pronunciare la
domanda lo afferrò per il muso, come a pizzicare le guance rubiconde di un
bambino paffuto.
<<Attila…>>
Rispose con un filo di voce rauca.
<<Quanto
tempo ha?>> Il dottore continuava ad accarezzare l’animale, girando
attorno al tavolo e ammirandolo in ogni sua parte.
<<Non
saprei… io ce l’ho da circa due mesi… L’ho trovato… ho cercato il suo padrone…
Non aveva nemmeno il microchip, così me lo sono tenuto.>> Matteo era
visibilmente nervoso. Si continuava a toccare i capelli e non riusciva a stare
fermo sulle gambe, muovendosi avanti e indietro di un paio di passi.
<<Allora
è la prima volta che lo fa visitare?>>
<<Certo
che no!>> Rispose franco, per smentire il tono accusatorio del
veterinario. <<L’ha già visitato il suo collega e abbiamo anche iniziato
la profilassi delle vaccinazioni.>>
<<E
allora mi dica: qual è il problema?>>
<<Nessuno!
Cioè… voglio sono accertarmi che stia bene…>>
<<Per
quel che posso vedere il suo cane è in piena forma. Se non mi dà delle
indicazioni lei, non posso approfondire di più la visita.>>
<<Mi
sembra un po’, diciamo, tranquillo…>>
<<Cosa
intende per tranquillo?>>
Matteo
diventò paonazzo.
<<Be’,
vede… Non interagisce con altri cani…>>
<<Guardi,
gli animali sono come noi: alcuni più socievoli e altri un po’ più
riservati.>> Rispose pronto il veterinario continuando ad accarezzare
l’animale e rivolgendosi direttamente a lui: <<Sei un timidone?>>
<<Mi
capisca… non guarda nemmeno quelli dell’altro sesso! Insomma, non vorrei sia..
be’ ha capito.>> Continuò Matteo paonazzo in volto.
<<Ah!
Capisco, capisco.>> Il tono dell’uomo era quasi canzonatorio; fece alzare
il cane, lo guardò dietro e gli passò una mano sotto la pancia. Poi con un
sorrisetto disse: <<Congratulazioni! Il suo cane è incinta!>>.
Ma io mi dico! Come si fa a confondere un cane maschio con un cane femmina incinta per di più! Mah...
RispondiEliminaMi piace la dinamica del dialogo.
Sai, alcune persone sono maschiliste a 360 gradi!
EliminaSono felice che ti sia piaciuto il racconto.
Dato che io e i maschilisti andiamo poco d'accordo sono felice di vederli fare figure così... ah ah ah!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNei dialoghi i caporali (<< >>) non si devono usare. Si utilizzano le virgolette (" "), la linea lunga (—) o i sergenti (« »).
RispondiEliminaProbabilmente non riusciva a digitare sulla tastiera le virgolette classiche: «»
EliminaALT+174 per aprire e ALT+175 per chiudere. 174 e 175 vanno digitati usando il tastierino numerico. Sui portatili più piccoli i numeri del tastierino numerico non hanno tasti dedicati, ma sono attivabili solo con premendo Fn, e previa attivazione del Bloc Num.
PS: comunque devi correggere l'errore di battitura nella frase: "Se non mi da delle indicazioni lei". La parola "da" in questo caso è un verbo, quindi va scritta con l'accento.
Errore corretto: mi era proprio sfuggito...
EliminaGrazie anche per le spiegazioni sulle virgolette classiche, che in effetti non riuscivo a digitare.
molto carino questo blog!
RispondiEliminaGrazie, spero che continuerà a piacerti anche in futuro!
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