Quando sono partita
per le vacanze ero fermamente convinta di riuscire a scrivere e postare i miei
articoletti della domenica #UnMotivoPerLeggere, nonché a procedere con il mio
romanzo, se non addirittura a scrivere uno o due racconti.
Lo avrete notato:
così non è stato.
Come
mi sono messa in macchina ho dimenticato completamente ogni abitudine e
pensiero quotidiano, compresa
la scrittura. Il quadernetto che mi ero portata in borsa è rimasto lì
parcheggiato tutto il tempo. Nemmeno l’incontro con il mio editore e altri
scrittori in occasione del PandaFest ha sortito effetti, creativamente
parlando. Stesso atteggiamento anche nella settimana di ferie trascorsa poi a
casa. Mi sono solo concessa alcune letture: non quante desideravo, ma le Sbilf
hanno ancora un’età che richiede la presenza e l’attenzione costante dei
genitori.
Ora, lo ammetto con
grande rammarico, faccio un po’ fatica a riprendere a scrivere e così mi sono
chiesta: se davvero riuscirò mai a lasciare il lavoro per dedicarmi alla
scrittura (lo so, sto sognando a occhi aperti), scriverò davvero di più?
Non vorrei, invece,
che la mia necessità di scrivere derivi dal bisogno di evadere dalle fatiche e
dai pensieri del lavoro…
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